Ci sono reati che sono male in sé e non perché sono proibiti. E per chi li compie non deve esserci scappatoia.
“Ragazza di 17 anni è stata arrestata dalla Polizia per il tentato omicidio del padre, un albanese di 44 anni con precedenti per droga, che ha accoltellato al torace perché stava aggredendo sua madre all’interno dell’ appartamento in cui vivono in via Monte Rotondo, a Milano. È accaduto attorno alle 21.50 di venerdì, quando l’uomo ha picchiato la ex moglie mettendole le mani al collo.
La ragazzina ha tentato di difendere la madre e, non riuscendo a liberarla dalla presa, ha colpito il padre con una coltellata al torace. L’uomo è stato trasportato all’ospedale Niguarda dove nella notte è stato operato. Le sue condizioni sono gravi ma non è in pericolo di vita.” Questa notizia letta su ANSA è agghiacciante.
Non perché una ragazzina ha accoltellato il padre violento che stava per strozzare sua madre. Ma per quello che quella ragazzina deve avere vissuto prima per essere arrivata a tanto. E per quello che ha vissuto nel momento in cui le sono state messe le manette ai polsi.
Le manette dovevano metterle a lui. Una ragazzina di 17 anni per arrivare a tanto deve avere vissuto prima l’inferno. La violenza assistita è devastante quanto quella vissuta. E chissà se anche lei quella violenza che il padre ha inflitto alla sua mamma, ha dovuto provarla addosso. Si tratta di legittima difesa. Difesa della vita di sua madre. Difesa della vita sua.
Le colpe invece vanno cercate altrove: in un sistema che non tutela, non protegge, non difende le Vittime. Perché a questo punto non si doveva arrivare. Non so se il caso era noto, se la madre aveva denunciato le violenze o meno. Sono ancora poche le donne che lo fanno. Per paura di non essere credute, per paura di non essere tutelate. Perché ancora la nostra cultura è distante mille miglia dalla condanna reale, anche morale, di questo scempio che accade in molte, troppe famiglie.
Il padre, dalle prime notizie, pare avesse precedenti per droga, la ragazzina pare avesse precedenti per rapina e lesioni personali. E se così fosse, allora chiedo: perché siamo arrivati a questo punto? Perché, se ci sono precedenti di questo tipo, queste persone sono potute arrivare a tanto?
Adesso lui è in ospedale, grave, anche se se la caverà. Lei è agli arresti per avere compiuto un atto terribile compiuto però in un momento di emergenza. Se si tratta di legittima difesa lo stabiliranno gli inquirenti. Ma in ogni caso queste persone vanno curate e tutelate anche da loro stesse.
Barbara Benedettelli è saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.
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