Ci sono reati che sono male in sé e non perché sono proibiti. E per chi li compie non deve esserci scappatoia.
Indulto? Amnistia? Mai! So benissimo che la mia protesta, che è poi la protesta di milioni di cittadini e di milioni di Vittime dei reati, non riuscirà a fermare la scelta di un Parlamento che sa rimandare tutto ciò che può fare bene ai cittadini, e che invece agisce in fretta per tutelare le minoranze.
Però questo non toglie che possa esporre senza essere tacciata di giustizialismo o populismo, le ragioni di quello che reputo un fallimento dello Stato, un’ingiustizia con la I maiuscola. Né accusata perché affermo di vedere, proprio nello Stato, il mandante delle violenze che seguiranno, certamente, un indulto e un’amnistia.
E in quel certamente ci sta una realtà di cui si sa poco, e il retro-pensiero insopportabile di chi questi provvedimenti li ha votati in passato e li voterà ancora, secondo il quale le violenze che ne deriveranno sono solo un effetto collaterale necessario. Ma in quell’effetto collaterale ci sono delle vite umane. Delle persone. Cittadini innocenti che subiranno violenza. E non lo dico per fare dell’allarmismo gratuito.
E’ accertato che dopo ogni provvedimento d’impunità aumentano i reati di maggiore allarme sociale come rapine, violenze sessuali e omicidi volontari. Ed è un dato oggettivo che, per esempio, dopo l’indulto del 2006, che per altro non ha risolto un problema del Paese, molte persone sono morte ammazzate. Ecco solo alcuni nomi:
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Barbara Benedettelli è saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.
Ci sono reati che sono male in sé e non perché sono proibiti. E per chi li compie non deve esserci scappatoia.
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