Divorzio e solitudine: come trasformare il vuoto in una rinascita interiore

La solitudine, dopo il divorzio. Donna sola
La solitudine, dopo il divorzio. Barbara Benedettelli Blog

Il senso di solitudine dopo un divorzio può essere devastante, ma anche fertile. È nel vuoto che possiamo ritrovare chi siamo e costruire un nuovo inizio.

Divorzio e solitudine: un tempo necessario per ritrovarsi

Il senso di solitudine dopo il divorzio può essere forte, talvolta devastante. Ma la fine di un matrimonio è anche una straordinaria opportunità di crescita. Lo so per esperienza. Dopo la fine del mio primo matrimonio, mi sono sentita profondamente sola. Era penoso pensare di aver dedicato tempo, energie, sogni a qualcosa che si era rivelato un castello di sabbia. Ma quel tempo, apparentemente sprecato, era in realtà necessario. Una volta che ciò in cui avevo creduto si è sgretolato tra le dita, non ho potuto fare altro che guardare con lucidità il deserto in cui mi trovavo.

La solitudine non è sempre un nemico: può essere rigenerante

In quel vuoto, ho dovuto prendere coscienza della bugia che, inconsapevolmente, mi aveva sorretta fino a lì. Eppure, proprio in quella solitudine ho incontrato l’essere dai molteplici aspetti che mi abita. Ho potuto danzare, finalmente, su quella stessa spiaggia nella quale prima avevo pianto. C’è stato un periodo in cui mi sono sentita abbandonata dal mondo. Ma non ho mai abbandonato me stessa. Non ho chiuso le porte all’universo variopinto che ciascuno di noi ha dentro. Mescolando i colori dell’anima, ho trovato la mia integrità.

Quando una storia importante finisce, siamo obbligati a fare i conti con la solitudine. Che si tratti di una relazione d’amore, di un’amicizia profonda o di un rapporto lavorativo, l’effetto è simile. Quella che ci terrorizza è spesso la solitudine oggettiva, visibile. Ma quella più pericolosa e trasformativa è la solitudine interiore, emotiva. Si può essere infinitamente più soli in mezzo a cento persone che in compagnia di se stessi.

Dal vuoto alla rinascita: ritrovare se stessi dopo la fine di una relazione

L’isolamento, culturalmente, ci viene presentato come un nemico da cui fuggire. Ma non è sempre così. Se riusciamo a non farci travolgere dalla disperazione, possiamo scoprire che la solitudine è uno stato psicologicamente fecondo. Mentre ci invade la nostalgia del compagno che non c’è più, e quando ancora è solo un embrione il desiderio di colui che potrebbe venire, è possibile trovare dentro di noi una donna inedita. Quella donna che sarà protagonista del proprio prossimo destino.

Quando ci separiamo da qualcuno – o qualcosa – su cui abbiamo investito tutto, la solitudine può assumere l’aspetto di un mostro terribile. Soprattutto se abbiamo ceduto pezzi della nostra anima per riempire un vuoto che in realtà ci portavamo dentro. Ma proprio in quel vuoto possiamo ritrovarci. In quell’apparente ritiro dell’io, possiamo riscoprire la nostra integrità. E forse, per la prima volta, possiamo dire davvero: “Io Sono”.

di Barbara Benedettelli — Sociologa, saggista, giornalista e Vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime. Autrice di numerosi libri e studi su crimine, giustizia, AI e relazioni umane.

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Barbara Benedettelli

Barbara Benedettelli è sociologa, saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.

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Chi è Barbara Benedettelli
Sociologa, giornalista e saggista. Autrice di inchieste su giustizia, vittime, violenza relazionale e intelligenza artificiale. Editorialista per Il Giornale e autrice di saggi come Dialogo con l’Umanità, Connessioni Pericolose e 50 Sfumature di Violenza.

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