Abuso di potere denunciato a metà: responsabilità di uomini e donne

Abuso di potere: responsabilità maschili e femminili

Abuso di potere. Denunciare gli abusi è giusto. Ma per cambiare davvero serve il coraggio di raccontare tutta la verità.

È stato giusto che l’abuso di potere sia emerso, rompendo finalmente quel “segreto di Pulcinella” che per troppo tempo ha protetto silenzi e complicità. Alcuni uomini hanno abusato del proprio potere per ottenere favori sessuali che altrimenti sarebbero rimasti semplici fantasie. Altri hanno trasformato quel potere in violenza pura, da condannare senza esitazioni.

Uomini di potere e la logica del “se me la dai”

Tuttavia, in questo necessario discorso esiste un doppio “ma” che spesso viene ignorato. Primo: va distinto tra avances respinte, molestie sessuali, stupri e veri abusi di potere. Secondo: esistono anche abusi femminili che agiscono con dinamiche altrettanto subdole.

Molte donne hanno giustamente trovato il coraggio di dire basta al ricatto del “se me la dai”. Alcune hanno rinunciato a compromessi, altre sono state sopraffatte, intrappolate tra ambizione e paura. Ma c’è anche chi, consapevolmente, ha utilizzato il proprio corpo come moneta di scambio. E anche questo può diventare abuso di potere.

La seduzione come strumento di potere femminile

Finché non si riconoscerà anche questa forma di abuso — il potere della seduzione calcolata — il cambiamento sarà incompleto. Alcune donne, minoranza rumorosa e scaltra, sfruttano sapientemente la propria fisicità per ottenere vantaggi: promozioni, ruoli, privilegi. Lo dimostrano le centinaia di articoli e tutorial che popolano la rete: “Come sedurre il tuo capo”, “Come conquistare un uomo sposato”, e simili.

Così, a fianco di chi subisce i soprusi, vi sono donne che diventano esse stesse molestatrici o usurpatrici di ruoli che dovrebbero spettare a chi raggiunge i propri obiettivi senza scorciatoie.

Il confine tra seduzione, prevaricazione e giustizia

Sedurre non è illegale. La seduzione è parte della natura umana. Ma c’è un limite etico che, se superato, trasforma la seduzione in una forma di abuso e prevaricazione che perpetua il medesimo sistema che si denuncia. Anche la seduzione è un potere.

Come ricordava Cameron Diaz in un’intervista del 2005: «Non dovremmo vergognarci di essere sexy e di usare le nostre doti per ottenere quello che vogliamo». Ma il rischio, quando il confine è ignorato, è quello di normalizzare un altro volto dell’abuso di potere.

Per cambiare davvero serve onestà da entrambe le parti

Le donne sono, più spesso, vittime. Ma non sempre e non solo. Ignorare le responsabilità femminili, le bugie, gli opportunismi, impedisce quel cambiamento profondo che deve coinvolgere entrambi i sessi. Serve un’onestà intellettuale che oggi spesso manca.

Se davvero vogliamo abbattere i sistemi tossici di potere, dobbiamo avere il coraggio di guardare tutta la realtà: la violenza e gli abusi non sono un monopolio maschile. Sono una degenerazione umana.


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di Barbara Benedettelli — Sociologa, saggista, giornalista e Vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime. Autrice di numerosi libri e studi su crimine, giustizia, AI e relazioni umane.

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Barbara Benedettelli

Barbara Benedettelli è sociologa, saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.

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Chi è Barbara Benedettelli
Sociologa, giornalista e saggista. Autrice di inchieste su giustizia, vittime, violenza relazionale e intelligenza artificiale. Editorialista per Il Giornale e autrice di saggi come Dialogo con l’Umanità, Connessioni Pericolose e 50 Sfumature di Violenza.

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