In Connessioni pericolose, Barbara Benedettelli affronta domande cruciali riguardo al ruolo delle piattaforme digitali, interrogandosi se siano semplici strumenti o complesse strutture sociali ed economiche, dove la merce più preziosa è la nostra attenzione.
Economia dell’attenzione
Cosa succede quando, nel tentativo di “intercettare” i bisogni degli utenti, si inizia a creare nuovi bisogni? Le nostre preferenze online sono davvero nostre? Siamo noi a scegliere i nostri contatti social e ciò che vediamo e ascoltiamo, o sono gli algoritmi a decidere per noi? Negli anni ’20 del nostro secolo, è ancora possibile considerare le realtà online e offline come separate? Se la risposta è negativa, quali paradigmi e concetti utilizziamo per osservare e spiegare queste realtà? La connessione digitale è diventata un mezzo indispensabile per la partecipazione sociale, ma può anche essere sfruttata per fini di lucro. Secondo la sociologa Barbara Benedettelli, siamo intrappolati nella catena di montaggio algoritmica del capitalismo digitale, un dominio così sofisticato da passare inosservato.Algoritmi e Manipolazione
Il saggio invita a riflettere sulla necessità di una maggiore consapevolezza riguardo alla realtà intricata del web contemporaneo. Analizza il funzionamento di un’economia dell’attenzione pervasiva, capace di manipolare gli individui e trasformarli in materia prima del nuovo capitalismo. Gli algoritmi, progettati per catturare l’attenzione degli utenti, filtrano le informazioni attraverso le cosiddette bolle di filtraggio, creando stanze dell’eco in cui ogni individuo vede confermate le proprie credenze, mentre quelle opposte vengono silenziate. Questo non solo provoca polarizzazione, ma chiude anche alla possibilità di aprirsi all’altro.
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Qual è il ruolo dei social network nella formazione di gruppi e identità? Cosa implica, sul piano culturale e umano, l’apparente “dissociazione di personalità” degli internauti? Quanto delle identità costruite online si riflette nella vita reale, e viceversa? Le agenzie educative cercano di promuovere la bellezza e la ricchezza del mondo multiculturale, ma cosa accade in rete? Quanto di ciò che avviene online si traduce nella vita reale, vanificando gli sforzi compiuti?
L’autrice prova a rispondere a queste domande necessarie per comprendere il fenomeno contemporaneo. Questo saggio non demonizza la rete né le sue strutture economiche, ma informa e rende consapevoli che ogni like, ogni ricerca e ogni “sospiro virtuale” sono beni economici che generano immense ricchezze. Ma per chi? E quali sono gli effetti su di noi, in particolare sui più giovani? Riflessioni su queste domande ci aiuteranno a comprendere meglio il mondo digitale in cui viviamo.
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