Quando l’ideologia sostituisce la natura. Gender X: il rischio di decidere l’identità al posto dei neonati.
Il dibattito sull’identità sessuale e sul genere è complesso e delicato. In una società sempre più aperta, molte persone che non si riconoscono nella costruzione sociale associata al proprio sesso biologico chiedono il riconoscimento legale della propria identità percepita. È un diritto comprensibile per chi, adulto e consapevole, affronta un percorso personale difficile.
La legge Gender X di New York: cosa prevede
Quello che solleva forti perplessità è la legge approvata a New York, che consente ai genitori di scegliere di attribuire al neonato il genere “X” sul certificato di nascita, rinunciando così a indicare il sesso biologico (fonte normativa ufficiale). In questo modo, la scelta dell’identità sessuale viene rimandata al futuro, privando però il neonato di un dato oggettivo fondamentale: il suo patrimonio genetico.
Natura biologica e identità genetica
Mascolinità e femminilità hanno una base biologica e genetica imprescindibile. Ignorare il determinismo biologico significa negare l’essenza stessa dell’essere umano. Come confermato dagli studi scientifici in ambito medico e pediatrico (American Academy of Pediatrics), il sesso genetico è determinato alla nascita: XX per il femminile, XY per il maschile. La volontà di cancellare questa realtà per fini ideologici rischia di compromettere l’identità e la dignità dei nuovi nati.
Il corpo umano non è ideologia
Il corpo umano non è un contenitore vuoto, ma il fondamento stesso dell’esistenza individuale. È parte integrante dell’identità di ciascuno e deve essere rispettato per ciò che è. Un neonato non può essere privato della propria identità biologica da decisioni politiche o culturali assunte da altri. La natura ci consegna un dato oggettivo che l’individuo potrà eventualmente rielaborare, ma che non può essere ignorato alla nascita.
Libertà di scelta e rispetto dell’essere umano
La libertà vera presuppone la possibilità di scegliere. Un bambino che nasce deve poter ricevere il dono della propria identità naturale e, una volta adulto, decidere in piena autonomia come vivere la propria identità personale. Imprimere una X alla nascita non tutela la libertà, ma la limita, trasformando il corpo e l’identità in strumenti di una battaglia ideologica.
In definitiva, serve il coraggio di riconoscere che uomini e donne non sono identici, ma nemmeno opposti. È solo accettando queste differenze — biologiche, culturali e individuali — che possiamo costruire una società davvero libera, dove ciascuno sceglie il proprio cammino senza essere vittima di ideologie o imposizioni.
@BBenedettelli
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