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Sono uscita dalla pancia di mia madre con un braccio che copriva gli occhi. Avevo già capito tutto? Certo è, che  crescendo ho deciso di guardare sempre e in  profondità. Da più punti di vista. Oltre i luoghi comuni.  

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VIDEO

Barbara Benedettelli

Barbara Benedettelli
Il cortometraggio "Mai più Vittime su strada" è stato realizzato dall'Amministrazione Comunale di Città di Parabiago (MI). E' stato pensato per la Giornata mondiale del ricordo delle Vittime della strada. E' dedicato a Bianca Ballabio, Andrea De Nando, Pietro Calogero e a tutte le Vittime della strada.

TRAMA
Tre ragazzi stanno recitando in teatro una scena per uno spot sulla sicurezza stradale, intanto al Comando di Polizia Locale si svolge la quotidianità, presto interrotta da alcuni sinistri mortali. 
I ragazzi sono sul palco, che rappresenta la strada. Sono seduti su delle sedie, come se fossero in due auto diverse, in luoghi diversi. 
Percorrono la strada con imprudenza e senza rispettare le regole del CdS. Una ragazza, fiera della sua nuova auto e sicura di sé, si distrae con il cellulare, va troppo veloce e passa col rosso perché distratta. Le va bene. Un po' di spavento, ma non è accaduto niente. Continua come se nulla fosse accaduto. Sempre distratta, sempre meno ligia alle regole, sempre con il cellulare in mano. Sino a quando - questa volta perché lo decide - passa ancora con il rosso e investe delle persone. 
In Comando arriva la chiamata di una donna che ha assistito al sinistro. E' sotto shock. Viene inviata una pattuglia che si trova già all'esterno, ma vista la gravità ne parte un'altra dal Comando. 
Intanto (sempre in teatro) su un'altra auto ci sono due ragazzi. Decidono di non mettere la cintura, convinti che a loro non possa mai accadere nulla. Il guidatore, che si crede un pilota esperto, se ne frega dei segnali stradali e rischia di investire una madre col figlio. Il passeggero ha paura. Ma proseguono. 
Nel frattempo nell'auto della Polizia partita in appoggio a quella già fuori, i due agenti sperano che nel primo sinistro non ci siano Vittime. Nello stesso istante l'auto con i due ragazzi si schianta. Il passeggero è grave, è in coma.
La seconda pattuglia riceve una chiamata dalla centrale che avvisa di un altro grave scontro. Un disastro. Come ogni giorno in Italia: 9 morti al giorno, oltre 3000 feriti in un anno. E' questo il tragico bollettino che riceve il Comandante, che comunica al Sindaco l'avvenuta strage. 
Il Sindaco si reca sul posto. Parla con severità ai ragazzi che hanno provocato i sinistri. In un attimo hanno distrutto più vite, quella di chi hanno ferito o ucciso e anche la loro, che continuerà con il senso di colpa nel cuore. 
Nel frattempo la madre di una delle Vittime viene raggiunta dalla Polizia che le comunica la triste notizia. La madre (il simbolo di ogni madre di Vittima) si reca sul luogo dei sinistri e arrabbiata si rivolge ai ragazzi: “La strada non è un palcoscenico, il sedile di un auto non è una sedia! Un mezzo di trasporto può trasformarsi in un arma o in una tomba. Mio figlio Andrea camminava su una strada vera, un proiettile su strada lo ha ucciso. Aveva solo 15 anni”. Non è un'attrice, è Elisabetta Cipollone, mamma di Andrea De Nando. A questo punto anche i ragazzi svelano di non essere attori, ma i veri amici “per sempre” di altre due Vittime della strada: Bianca Ballabio e Pietro Calogero, entrambi 20 anni. 
E' qui che il teatro si incontra con la realtà quotidiana delle migliaia di persone che perdono la vita sulle nostre strade e di chi sopravvive nel dolore della perdita. 

IL FINALE
Nel finale il Sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi, l'Assessore alla Sicurezza e alla Cultura Barbara Benedettelli e il Comandante della Polizia Locale Maurizio Morelli danno il loro messaggio, invitando a seguire le regole del Codice Stradale e ricordano che non rispettarle è una forma di violenza. Uniti a loro alcuni familiari di Bianca e Pietro, i loro amici, Elisabetta e parte della Giunta e del Consiglio Comunale, riuniti al di là dei ruoli e delle idee politiche, per la Sicurezza Stradale e la tutela della vita. 

La scena si svolge nella Piazza del Comune. Ognuno ha davanti a sé, un telo bianco macchiato di rosso steso sull'asfalto, simbolo delle morti su strada. Mentre il drone sale riprendendo la scena dall'alto, quel telo viene raccolto e stretto in pugno. Lo sguardo al cielo, per ricordare persone scomparse. Sotto i teli resta una x, un segno di cancellazione, perché non vi siano “mai più Vittime su strada”. Due teli restano lì, stesi a terra, l’obiettivo dell’Amministrazione comunale non è utopico. Una minima percentuale di sinistri è purtroppo inevitabile, in quanto dovuta al caso. L'obiettivo è quello di eliminare tutti quelli dovuti all'inciviltà e alla mancanza di rispetto delle regole e della vita. 

NOTA
La parola Vittime è sempre rappresentata con la V maiuscola, per dare a chi lo è davvero dignità.
Trailer del cortometraggio "Mai più Vittime per strada" dedicato ad Andrea De Nando, Bianca Ballabio, Pietro Calogero e tutte le Vittime della strada. 
Cortometraggio per la sicurezza stradale ideato dall'Assessore alla Sicurezza e alla Cultura Barbara Benedettelli e realizzato dall'Amministrazione Comunale di Città di Parabiago.
Non chiamatelo incidente quando è causato dalla mancanza di rispetto del Codice della Strada. Qui il caso non c'entra.
Backstage della seconda giornata di registrazione del cortometraggio sulla sicurezza stradale realizzato dall'Amministrazione Comunale di Parabiago Città. 

Si ringraziano i familiari delle Vittime della strada, il Comando di Polizia Locale, gli Assessori e i Consiglieri Comunali protagonisti dello spot che racconta una dolorosa realtà intrecciando teatralità e vita reale.

Il cortometraggio verrà reso pubblico il 15 novembre 2020 in occasione della Giornata mondiale per il ricordo delle Vittime della strada.
Backstage della prima giornata di registrazione del cortometraggio sulla sicurezza stradale realizzato dall'Amministrazione Comunale di Parabiago Città. 

Si ringraziano i familiari delle Vittime della strada, il Comando di Polizia Locale, gli Assessori e i Consiglieri Comunali protagonisti dello spot che racconta una dolorosa realtà intrecciando teatralità e vita reale.

Il cortometraggio verrà reso pubblico il 15 novembre 2020 in occasione della Giornata mondiale per il ricordo delle Vittime della strada.
Booktriler di "50 Sfumature di violenza. Femminicidio e maschicidio in Italia" di Barbara Benedettelli (Cairo Editore).

In Libreria dal 9 novembre 2017

La violenza domestica, che erroneamente pensiamo veda vittime solo le donne, è un fenomeno ampio e ricco di sfumature che devono essere individuate. Le donne sono certamente colpite in modo sproporzionato, anche a causa della minor forza fisica, della disparità economica ancora presente, della dipendenza emotiva. E' tuttavia un dato che maltrattino e uccidano anche loro. Femmine e maschi: adulti, bambini, anziani, sono tutti intrecciati in quelle costellazioni di orrore che nascono spesso dall'analfabetismo emotivo e dall'incapacità di amare. 

Le massicce campagne di sensibilizzazione però semplificano l'intero fenomeno in una parola: femminicidio. E in un assunto: gli uomini sono “tutti” carnefici, le donne sono “sempre” vittime, la radice di tutto è la cultura patriarcale. Ma se è così, come si spiega la violenza femminile, psicologica e anche fisica, che questo libro estrae dall'oscurità per dare dignità a tutte le vittime e per aggiungere verità a un fenomeno grande come l'oceano? 

Dati, fatti e testimonianze dimostrano che i ruoli possono essere invertiti: ci sono uomini demoliti dalle loro donne con vessazioni sistematiche, accoltellamenti, attacchi con l'acido, fucili. Nel senso comune lo fanno quasi sempre per difendersi. E' davvero così? Esiste, come affermano gli studiosi internazionali, una reciprocità della violenza che può essere fatale? E che dire di quelle madri che denunciano i padri dei loro figli di abusi sessuali mai commesso o di quelle che invece sono loro ad abusarli i bambini? Perché questo silenzio sul lato malvagio del femminile? 

Il discorso che questo libro affronta non nega la realtà delle donne vessate o uccise. Fa appello a etica e razionalità per decifrare interamente, anche dove sembra scomodo, un male che dobbiamo guardare bene, ovunque arrivi, se vogliamo sconfiggerlo davvero.

www.barbarabenedettelli.it
"L'amore ci salva" di Barbara Benedettelli ( Imprimatur Editore ottobre 2014)
Musica di Giovanni Bomoli piano - Autumn
Il 12 novembre insieme in Piazza Montecitorio per dire #bastavittimedellastrada ore 14.

Sicurezza stradale: mercoledì raduno associazioni vittime in piazza Montecitorio
Un raduno, previsto per mercoledì 12 novembre, alle 13.30, in piazza Montecitorio, è stato organizzato dalle associazioni vittime della strada, "per ricordare alla politica che non bastano le parole per fermare le stragi che avvengono quotidianamente sulle nostre strade". Lo comunicano le associazioni organizzatrici, Avisl, L'Italia Vera e Matteo La Nasa.


www.barbarabenedettelli.it
www.litaliavera.it
Presentazione al Mondadori Spazio Eventi di via Marghera Milano con Gianluigi Nuzzi e Giovanni Terzi.
www.lamorecisalva.it 
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@bbenedettelli #lamorecisalva
Gianluigi Nuzzi: "C'è un suggeritore lontano, è #PapaFrancesco. E' un libro che si legge con il cuore e che tenta di cambiare la mentalità." 

Nuzzi prosegue affermando che "L'amore ci salva" è una coccola e uno schiaffo. Denuncia e accarezza. Vuole cambiare le coscienze per cambiare il mondo.

#lamorecislava @bbenedettelli @imprimaturedito www.lamorecisalva.it
L'amore ci salva, storie di sopravvissuti alla vita.
di Barbara Benedettelli 
Collana Chetamente
Imprimatur Editore

www.lamorecisalva.it
www.barbarabenedettelli.it
@bbenedetteli

#lamorcisalva
#chetamente
@imprimaturedito

Musica: Preludio Due di Stefano Maccarelli (Suardi, Dimonte,Maccarelli)
Realizzazione e voce: Barbara Benedettelli
Immagini: Shutterstock
Una doccia gelata una cavolata? No. E' uno shock termico per capire cosa significa essere malati di SLA. 

Raccolgo e accetto la sfida ‪#‎icebucketchallenge‬ di Pina Esposito, consigliere nazionale #AISLA. E nomino anche tutti coloro che vedono questo video. Forza, doccia e anche solo un euro alla AISLA o alle altre associazioni italiane!

La SLA è una malattia progressiva che spegne il corpo ma ti lascia acceso dentro. Non ci sono cure e i malati con le loro famiglie sono spesso lasciati soli. Contribuiamo a cambiare lo stato delle cose. Accetto volentieri perchè non se ne è mai parlato tanto. E' bene ciò accada e ci si informi.  
Nomino: Francesca Barra,  Giovanni Terzi, Annalisa Minetti, Rita Dalla Chiesa, Elenoire Casalegno e Catena Fiorello. 

E poi Fabio Salvatore, Manuel Giannini e Luca Zafarana

Invito tutti a fare una donazione a favore della ricerca SLA. 

Banco Popolare c.c. intestato a A.I.S.L.A. Onlus 
Codice IBAN IT04V0503410100000000001065 
oppure 
conto corrente postale - A.I.S.L.A. Onlus - c.c. 17464280
Paypal http://bit.ly/Dona-Aisla

OPPURE 
OPPURE 
Aiutiamo Lillo
carta post pay N.4023 6005 7438 9229 o mediante bonifico postale N.IBAN IT-46-S-07601-15900-000002690163 intestati a LUISA CARMELA MALDARELLA (Mamma di Lillo).

OPPURE
Fondazione Borgonovo gli estremi qui http://fondazionestefanoborgonovo.it/sostienici/ 

La SLA o Sclerosi Laterale Amiotrofica, è una malattia al momento incurabile. E' una malattia progressiva che in poco tempo rende infermi al 100%, completamente dipendenti sia di giorno che di notte da altre persone, e che può provocare anche gravi disturbi respiratori che costringono alla ventilazione assistita non invasiva (NIV). Il copro non risponde più, la mente sì. Le emozioni, la gioia e il dolore. Tutto dentro di te funziona, fuori no. A oggi non ci sono cure in grado di fare guarire chi ne è affetto, è possibile solo ritardare di qualche mese la degenerazione. Occorre molto denaro per poter continuare la ricerca e riuscire a trovare la cura, il farmaco che possa farla regredire fino a sparire o che possa quanto meno bloccarla prima che ti impedisca di avere anche solo un minimo di autonomia. Faccio volentieri la doccia gelata, che è nulla in confronto alla doccia gelata di chi scopre di esserne affetto. E chiedo a chiunque di fare una donazione, anche di un solo euro, a una delle associazioni che si occupano dei malati o della ricerca in Italia e nel mondo. 

Lo shock termico provato quando ti versi dell’acqua ghiacciata addosso simula la sensazione continua di un malato di SLA che non riesce più a respirare senza l’aiuto di un macchinario. Ecco, per un attimo siamo stati tutti malati di SLA. Ora sappiamo cos’è. Chiudere gli occhi di fronte a ci ne soffre non è più ammesso. 

Dona anche un solo euro, ma fai la tua parte.

Grazie 
Barbara
Barbara Benedettelli e Manuel Giannini, titolari, insieme a Luca Zafarana della Niente Paura S.r.l. presentano a 7Gold l'azienda filantropica e il primo prodotto che andrà a sostenere i progetti per la tutela delle donne Vittime di violenza: Tatù!
Barbara Benedettelli è uno dei tre soci della Niente Paura s.r.l. azienda filantropica italiana che produce Tatù. 

#Tatù, è un braccialetto di gomma ricamata che indossato sembra un tatuaggio. Un tatuaggio, dunque un simbolo, che rappresenta una presa di posizione forte rispetto a una realtà oppressiva dalla quale uscire con forza, determinazione e senza paura.  "MAI PIU' SOLE!" è lo slogan che abbiamo scelto per quello che non è solo un bel bracciale da indossare, ma è un progetto vasto in grado di prevenire la violenza sulle donne e di operare per la loro sicurezza.

Con Tatù tutto questo è possibile, perché è il simbolo di un cambiamento interiore che delinea un confine tra la sottomissione e la libertà, tra l'incapacità di camminare da sole e l'autonomia, tra la violenza dell'uno sull'altro, all'amore per sé. 


www.nientepaura.net
www.barbarabenedettelli.it
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