Viaggio nel pensiero stupendo, sì. Eccomi qui, dopo qualche giorno di assenza a parlare di viaggi di lavoro. E non solo.
Mi dicono che Phileas Fogg mi fa un baffo! Ma io non ho fatto il giro del mondo, tanto meno in 80 giorni. Solo Milano-Verona, Verona-Milano, Milano-Roma, Roma-Milano in meno di 48 ore! Però ho scoperto cose interessanti che vi voglio raccontare.
Verona
Sabato sera sono andata a Vinitaly, cena di gala per i 50 anni della rassegna all’interno della magnifica Arena di Verona. Il terzo anfiteatro più grande del mondo, dicono. Era il I secolo dopo Cristo e guardate che meraviglia!
Un pensiero (perché è nata come pensiero, come immagine nella mente umana) che si è materializzato nella realtà! Non è straordinario? Non è incredibile che cosa siamo capaci di fare? Possiamo rendere concreti i nostri pensieri.
Le immagini della mente possono edificare il mondo! Dobbiamo esserne consapevoli però. Se non lo siamo e immaginiamo distruzione, terrore, disfattismo, quello avremo. Guardiamo proprio l’Arena: immaginata e creata, è poi stata utilizzata, nel medioevo, come luogo di morte. Ricordate il film Il Gladiatore?
Oppure, per contro, è diventata una protezione per difendersi dalle invasioni barbariche. Solo nell’ 800 si è trasformata in un vero teatro, dove ascoltare opere in prosa e, dal 1936, grandiose opere liriche. Finalmente “l’immagine mentale diventata realtà”, si è concretizzata in qualcosa non solo di bello, ma anche di buono, grazie a un altro “pensiero stupendo”!
Roma
Proprio oggi ero a Roma. Sveglia alle 5 del mattino per cominciare a girare un documentario sulla Sclerosi Multipla. Prima tappa il Policlinico di Tor Vergata. Reparto di neurologia. Poi di corsa (e nel traffico romano è dura) verso l’Istituto Superiore della Sanità a incontrare il professor Walter Ricciardi.
Ho conosciuto persone straordinarie, che si occupano con competenza e amore di chi soffre. E persone che, sofferenti, grazie proprio alla forza del pensiero (ed è questo il vero viaggio di cui vi parlo, quello nella potenza del pensiero umano) e all’amore per la vita, riescono a convivere degnamente con una malattia degenerativa e dispettosa. Sì, dispettosa, perché non sai mai cosa ti aspetta domani. E allora quello che conta è un presente capace di immaginare un futuro che si può realizzare!
Riporto le parole che ci ha detto una meravigliosa donna colpita da questa subdola malattia: “Un piccolo obiettivo dietro l’altro e mi sono ripresa la vita!”
Un insegnamento di cui farò tesoro! Il viaggio che vi ho presentato oggi è un po’ insolito. Lo so. Spero però di avervi dato qualche input per approfondire e continuare a coltivare i pensieri stupendi.
Au revoir !





