Omicidio di Nicolina Pacini: un colpo in faccia e una tragedia annunciata

Immagine presa dai Social di Nicolina Pacina, vittima di femminicidio a soli 15 anni

 

Nicolina Pacini, 15 anni, è stata uccisa a bruciapelo il 20 settembre 2017 da Antonio Di Paola, ex compagno della madre. Una tragedia annunciata: c’erano denunce, minacce, un coltello sequestrato. Nessuna misura cautelare. Le istituzioni non hanno protetto la giovane. Ora resta solo una promessa di giustizia, pronunciata dal padre sulla bara della figlia.

Un colpo a bruciapelo alle 7:30 di un mercoledì

Nicolina Pacini e stata ammazzata con un colpo di pistola sparatole in faccia, a distanza ravvicinata, alle 7,30 del 20 settembre 2017.

Ho sentito due colpi. Ho visto lei a terra e lui che è scappato con la pistola.  Ultimamente aveva paura, sapeva che c’era pericolo...”.

Sono le parole di un’amica. A colpirla Antonio Di Paola, 36 anni, che prima di suicidarsi – come già aveva tentato di fare – ha voluto infliggere il dolore massimo alla donna che lo aveva lasciato, Donatella Rago. La madre spezzata dal dolore di Nicolina. Piegata dalla sofferenza nonostante le accuse, da parte del popolo della rete, di aver usato la tragedia per qualche minuto di celebrità, pubblicando su FaceBook alcuni post mentre la figlia era esanime.

Per Nicolina, 15 anni appena compiuti, la seconda liceo era cominciata da poco. Quel mercoledì mattina era uscita con i libri sulle spalle e la voglia di un futuro che si è fermato per sempre 24 ore dopo. Voleva fare l’ostetrica, veder nascere ogni giorno nuove vite. Invece ha dovuto sentir sfumare la sua. A sparare una mano sola. Ma in quanti l’hanno uccisa?

Una morte annunciata? Le istituzioni sotto accusa

Come per Noemi, la cui fine ha suscitato l’indignazione della politica e della società civile, c’è il sospetto che si tratti dell’ennesima morte annunciata. Tanto che, ancora una volta, il Ministro della Giustizia ha dovuto mandare gli ispettori a verificare l’operato delle istituzioni.

Il presidente del tribunale per i minori di Bari afferma che “la vera difficoltà nel dare risposte certe a casi come questo è l’individuazione del livello di pericolosità“. C’erano le denunce, le minacce, un coltello, una persona che aveva già avuto problemi con la giustizia per la sua indole violenta. Una situazione di grave disagio familiare. Cosa serviva ancora?

Forse una celere comunicazione tra procure e tribunali. Perché le denunce non sarebbero mai arrivate all’attenzione del Tribunale dei Minori, che aveva in carico la vicenda familiare di Nicolina. I Pacini hanno vissuto a Viareggio con i figli fino alla separazione, quando sono cominciati i problemi. Dal 2007 i bambini erano sotto la tutela dei servizi sociali per un “difetto di accudimento” legato a motivi abitativi, economici e, sembra, di aggressività dei genitori.

Nel 2013 Nicolina e il fratello dodicenne sono stati affidati ai nonni materni, che vivono a Ischitella (Foggia). Ezio, il padre della vittima, era rimasto a Viareggio, Donatella invece li aveva seguiti nel paese natale. E’ qui che nel 2015 è cominciata la relazione con Di Paola. Una storia tormentata, durante la quale lui, nel 2016, aveva già minacciato con un coltello proprio Nicolina. A seguito della denuncia della madre era stata effettuata una perquisizione e sequestrata l’arma.

Le denunce ignorate e l’ultima minaccia: “Io sono pronto”

Ma nessuna misura cautelare per l’uomo, che solo un anno dopo Donatella ha lasciato definitivamente. E lui, come afferma Ezio dal quale la donna si era trasferita da circa un mese, si era trasformato in uno stalker: ogni giorno le telefonava, mandava sms, messaggi vocali. Minacciava lei, me, i nostri figli”. E allora giù denunce. Il 23 agosto ai carabinieri di Ischitella. Il 12 settembre a quelli di Viareggio, dopo l’ennesima minaccia a Nicolina che non voleva rivelare dove si trovava la madre.

La sera prima dell’epilogo a Donatella sono arrivati alcuni sms: “Tu non metti la pace, io sono pronto”. Lo era davvero. Quello che resta sono lo sconcerto per una morte che doveva essere evitata, e le reciproche accuse: “È tutta colpa sua, doveva stare con i figli”, afferma il cugino della donna.

Non credo di avere fatto niente di male, tranne che lasciarla nelle mani sbagliate», ribatte lei che, ancora su FaceBook e in Tv, accusa i genitori di non aver protetto sua figlia. Poi accusa i servizi sociali, che voleva spostassero i ragazzi da Ischitella. E le forze dell’ordine, alle quali avrebbe detto che lui era armato. Invece Ezio, nel suo dolore composto, il giorno del funerale accasciato sulla bara bianca della sua bambina le fa una promessa:

Papà te lo promette. Per tutto quello che ti hanno fatto. Tutti, tutti pagheranno”.

Cronologia

Data Evento
2007 Nicolina e il fratello vengono seguiti dai servizi sociali per disagio familiare.
2013 Affidamento ai nonni materni a Ischitella (FG).
2015 La madre Donatella inizia la relazione con Antonio Di Paola.
2016 Di Paola minaccia Nicolina con un coltello. Viene sequestrata l’arma, ma nessuna misura cautelare.
23 agosto 2017 Donatella denuncia Di Paola ai Carabinieri di Ischitella.
12 settembre 2017 Nuova denuncia ai Carabinieri di Viareggio dopo minacce a Nicolina.
19 settembre 2017 Di Paola manda sms minacciosi: “Tu non metti la pace, io sono pronto”.
20 settembre 2017 Ore 7:30 – Di Paola spara in faccia a Nicolina, poi si suicida.
21 settembre 2017 Nicolina muore in ospedale dopo 24 ore di agonia.
22 settembre 2017 Il Ministro della Giustizia invia ispettori per verificare eventuali omissioni.

di Barbara Benedettelli — Sociologa, saggista, giornalista e Vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime. Autrice di numerosi libri e studi su crimine, giustizia, AI e relazioni umane.

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Barbara Benedettelli

Barbara Benedettelli è sociologa, saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.

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Chi è Barbara Benedettelli
Sociologa, giornalista e saggista. Autrice di inchieste su giustizia, vittime, violenza relazionale e intelligenza artificiale. Editorialista per Il Giornale e autrice di saggi come Dialogo con l’Umanità, Connessioni Pericolose e 50 Sfumature di Violenza.

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