Le leggi non sono solo regole. Sono la pelle che ci separa dal caos, come l’utero che protegge una nuova vita. Ma quando iniziamo a distruggerle, siamo davvero pronti a ciò che verrà?
La nascita: passaggio dal mondo sicuro al mondo incerto
C’è un giorno nella tua vita, un giorno importante, forse il più importante. Quel giorno tua madre e tuo padre sono in fibrillazione. Lei ha paura del dolore che arriva piano ma poi diventa così forte da sembrare una fine. Lui suda, si agita, cammina avanti e indietro, forse vorrebbe essere al suo posto. Fa male. Fa tanto male. A un certo punto esce la testolina. Quell’esserino non è poi così inerme. Urla. Mamma mia quanto urla. E’ arrabbiato, ha la fronte corrucciata, diventa rosso di rabbia. E ci credo! E’ stato strappato da un mondo fantastico, caldo, protettivo. La mamma piange, il papà pure. Di gioia. Quell’esserino che urla sei tu. Eri tu.
Ti sei mai chiesto perché sei dovuto uscire da lì? Dalla tua solitudine piena? Esci da un mondo sicuro per entrare in un altro così grande che se lo pensi tutto ti viene il mal di testa, perché tutto nella testa non ci sta. Un mondo dove a volte hai paura, anche a sessant’anni. Dove le responsabilità pesano.
Le leggi come pancia collettiva
In questa vita fuori, gioisci, soffri, ti arrabbi, fai tante cavolate, tanti errori e anche delle cose buone. E quando fai le cose buone stai anche bene. O no? Ami e anche odi. Sì, odi. A volte impari, altre volte proprio non ce la fai. Ma bene o male sai che ci sono dei limiti che non puoi superare anche se vorresti, perché quel volere può essere dannoso per te e per gli altri. Allora fai un passo indietro e cambi strada. Cambi desiderio. Cambi prospettiva.
E tutto questo lo fai in un luogo vasto, pieno di gente, di ex neonati come te, a volte più incazzati di te. E dove a proteggerti non è più la pancia della mamma, ma sono le leggi.
Hai mai pensato alla legge in questi termini? Non sono le leggi che ci proteggono? Sono come le pareti dell’utero che ti contiene e impedisce al mondo esterno di farti male. E qui, in questa enorme pancia che è il mondo, impediscono a te di fare male agli altri e a loro di farne a te.
Quando le leggi smettono di proteggere
Mio figlio direbbe: “Figo, no?”. Ma cosa succede quando quelle leggi non sono più buone? Quando quelle nuove distruggono quelle vecchiotte ma che fino ad ora ti avevano cullato e protetto? Cosa succederà adesso che, piano piano, giorno per giorno, le stiamo demolendo, le leggi?
Le stiamo rendendo permeabili, inconsistenti. E quando le leggi diventano troppo morbide, troppo elastiche, non contengono più nulla. Non proteggono più nessuno. E allora non restano che grida, quelle grida che hai fatto quando sei nato, ma questa volta senza gioia, senza braccia a raccoglierti.
E’ ancora possibile riscriverle, quelle pareti. Ma serve coraggio. Serve coscienza. E serve umanità.


