Oggi 25 novembre 2022, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, faccio un appello. Prima, però, il tema. In
La Giornata Internazionale dell’Uomo è stata inaugurata nel 1999 a Trinidad e Tobago, in Italia si celebra a partire dal 2009 grazie all’avvocato Giorgio Ceccarelli, presidente dell’Associazione Figli Negati, che si è fatta anche promotrice della Marcia dei Papà o Daddy’s pride: una manifestazione che si svolge ogni anno il 19 marzo a Roma (arrivata alla 31° edizione), e che vede riuniti padri separati italiani e stranieri “per difendere il diritto inviolabile di ogni figlio di amare due genitori e quattro nonni”.
Un movimento che non è “contro le donne o le mamme, ma in favore dei figli” e che ha lo scopo di accendere i riflettori sui ragazzi, che “hanno il diritto alla bigenitorialità, ad amare il padre e la madre, a poter vivere anche dell’affetto di tutti i nonni”.
L’ associazione ha anche istituito la Casa dei Papà separati, per garantire un luogo d’incontro con i figli a quei padri che, a seguito del divorzio, hanno perso la casa.
La Giornata internazionale dell’uomo, che ha anche il sostegno dell’ONU e dell’UNESCO, oggi si celebra in 50 paesi ed è nata con lo scopo di celebrare il contributo maschile nella cura dei figli, nel sostegno alla famiglia e alla comunità.
Ma anche per portare equilibrio tra i sessi, migliorare le relazioni di genere, puntare l’attenzione verso la salute dell’uomo e del ragazzo ed evidenziare le discriminazioni contro il genere maschile, presenti in particolare durante le separazioni e i divorzi.
Ma anche quando gli uomini sono vittime di una violenza femminile che non è solo psicologica o economica, ma anche fisica, come dimostra il mio ultimo libro “50 Sfumature di violenza. Femminicidio e maschicidio in Italia” (Cairo Editore), attraverso dati, fatti testimonianze.
Una violenza a volte feroce, che spesso ha gli stessi moventi e le stesse modalità di quella maschile e che li vede abbandonati dalla società civile e dalle istituzioni; impossibilitati a chiedere aiuto per paura di non essere creduti, di essere ritenuti colpevoli a prescindere o per vergogna a causa di uno stereotipo di virilità maschile duro da abbattere.
Barbara Benedettelli è saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.
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