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Come si legge su Repubblica.it: il reato di omicidio stradale è graduato su tre varianti: resta la pena già prevista oggi (da 2 a 7 anni) nell’ipotesi base, quando cioè la morte sia stata causata violando il codice della strada.
Ma la sanzione penale sale sensibilmente negli altri casi: chi infatti uccide una persona guidando in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto effetto di droghe rischia ora da 8 a 12 anni di carcere.
Sarà invece punito con la reclusione da 5 a 10 anni l’omicida il cui tasso alcolemico superi 0,8 g/l oppure abbia causato l’incidente per condotte di particolare pericolosità (eccesso di velocità, guida contromano, infrazioni ai semafori, sorpassi e inversioni a rischio).
Barbara Benedettelli è sociologa, saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.
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Barbara Benedettelli returns to bookstores with “Connessioni Pericolose,” an essay that explores the impact of digital capitalism on our lives, starting
Reato di omicidio stradale, dal 2 marzo 2016, quando il Presidente Renzi ha posto la sua firma davanti alle Associazioni di Vittime
Onu, studio sulla violenza contro i bambini. Almeno 53.000 sono stati assassinati nel 2002 in tutto il mondo. Tra il 20 e il 65% dei