Gli uomini che hanno perso la vita per mano di una donna che avrebbe dovuto amarli, nel 2017 sono 19. Le assassine
Tuttavia, per l’applicazione delle nuove regole dobbiamo aspettare la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Se da una parte c’è la soddisfazione di chi si è battuto per l’introduzione di un reato a se stante (e parliamo di oltre 20 anni di attività), dall’altra c’è chi polemizza (a volte, è mia opinione, per scopi opportunistici), facendo sorgere dubbi, ai cittadini ignari, sulla bontà e l’efficacia di questa legge.
C’è chi parla di “disprezzo per i canoni più elementari della grammatica del diritto penale” (rispetto la loro opinione, ma ne ho una mia), salvo poi ammettere che le leggi penali possono “condizionare i comportamenti di tutti i consociati”. E in questo dò loro ragione, in quanto, come affermava Cesare Beccaria, “la pena è quel sensibile motivo che induce gli uomini a non commettere illeciti”.
E’ un male che il cittadino sia condizionato al punto da non passare più con il semaforo rosso, da non superare più il doppio della velocità consentita in un centro urbano o a non andare contro mano, per esempio?
Per quanto riguarda il disprezzo, è mia opinione che il solo disprezzo davvero concreto (anche nelle aule di tribunali), fino ad oggi è stato per la Vittima, per i suoi familiari e per la vita stessa.
C’è chi crea e divulga sondaggi per chiedere se questa nuova legge è giusta. Credo che bisognerebbe invece fare sondaggi in cui si chiede che valore vogliamo dare alla nostra esistenza!
C’è chi afferma che le pene già c’erano, senza conoscere l’abisso che c’è tra la condanna e la pena. Il codice penale infatti ha appunto una “grammatica”, mentre il codice reale, come lo chiamo io riferendomi alla realtà dei fatti, ne ha un’altra: prima di questa legge le condanne erano per lo più virtuali, perché ad esse quasi mai corrispondevano pene effettive, grazie ai numerosi istituiti premiali. Il risultato era, nella maggioranza dei casi, il nulla: omicidio= condanna sulla carta= nessuna pena.
E ora veniamo al dunque, chiarendo cosa accadrà dopo la pubblicazione in Gazzetta, che permetterà al nostro paese di adeguarsi alla gran parte dei paesi europei e non solo.
Partiamo dal fatto che finalmente saranno punite anche le procurate lesioni gravi e l’invalidità. Prima era il giudice di pace a stabilire le sanzioni. Oggi è un tribunale penale a definire le condanne.
Ma qui mi soffermo sui punti più importanti relativi all’omicidio.
Come prima, uccidere una persona con il proprio mezzo di trasporto a causa di infrazioni “lievi”, comporta una condanna che va dai 2 ai 7 anni. E sappiamo già come andrà a finire: premi, cotillons e pacche sulla spalla con un bel “non farlo più”, interverranno a rendere le pene pressoché inesistenti. Ma, a differenza di prima, in questo caso ci sarà la sanzione accessoria del ritiro immediato della patente fino a 10 anni.
E ora arriviamo alla vera novità. Quella che, ne sono certa, cambierà il modo di guidare di molte persone che pensano di sedersi al volante come ci si siede sul divano. Che se ne fregano della libertà di vivere altrui!
La guida pericolosa sarà punita: passare con il semaforo rosso, guidare contro mano, fare un sorpasso dove c’è la linea continua o in prossimità delle strisce pedonali, fare una inversione di marcia in prossimità di una curva, superare del doppio la velocità consentita e per questo uccidere una persona (o renderla invalida!), comporta una condanna da 5 a 12 anni e il ritiro della patente fino a 15 anni. Certo, interverranno anche qui gli istituti premiali, ma qualche annetto di carcere non lo leva nessuno. La vita avrà finalmente un valore che determina un prezzo da pagare: la libertà negata.
Bere o drogarsi e poi mettersi alla guida comporta una condanna da 8 a 12 anni. Sono aumentati i minimi. Meno discrezionalità ai giudici. Alleluia, la politica si è presa qualche responsabilità! La patente può essere ritirata per 20 anni. E attenzione a mettersi alla guida senza, perché in questo caso diventa aggravante se si investe una persona, come lo è la circolazione senza assicurazione obbligatoria. Altrimenti che obbligo è?
Se, compiendo le infrazioni gravissime di cui sopra, si uccidono più persone, la condanna può arrivare a 18 anni. Prima il massimo era 15, nonostante ciò, non ho in mente un solo caso in cui chi ha ucciso più persone con il proprio mezzo, abbia scontato più di 5 anni di pena. Se ve ne viene in mente uno ditemelo!
E poi ci sono i pirati, coloro che scappano pensando di farla franca. Spesso sono quelli che hanno bevuto, si sono drogati o che sono senza patente e assicurazione. E c’è subito chi dice che adesso, non potendo rifiutare l’alcol test, i pirati aumenteranno. Non sono d’accordo, perché adesso per chi scappa (bevuto e drogato o no) la condanna può aumentare di due terzi e la patente può esser ritirata per 30 anni. Sapevatelo!
Le novità sono molte. QUI potete scaricare il testo della nuova legge. Informatevi e informate. Perché basta un attimo e tutti hanno solo da perdere: Vittime e carnefici.
Questa non è una legge ingiusta. E’ un passo di civiltà, duro da recepire per i barbari, ma prima o poi se ne faranno una ragione.
Barbara Benedettelli
@bbenedettelli
Barbara Benedettelli è saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.
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