Francesco Alberoni

Francesco Alberoni ritratto
Intervista di Barbara Benedettelli, foto olycom - francesco alberoni - FRANCESCO ALBERONI

Francesco Alberoni. Intervista di Barbara Benedettelli 08-01-2010

Milano è una città all’apparenza cupa, grigia. Le persone si sfiorano camminando, ma non si guardano mai. Sono come mondi distanti che però a un certo punto s’incontrano. Entri in una via dal sapore antico e all’interno dei grandi portoni di legno si aprono giardini secolari, un incanto. Il portiere cortese ti indica la strada. Una assistente ti accoglie gentile. Ti racconta dei quadri appesi: “rappresentano la storia del cinema. Un pezzo di noi”. E proprio di questo parlo a lungo con il professor Alberoni, di un pezzo della nostra vita legato all’erotismo, all’amore, ma anche ai cambiamenti politici, sociali e culturali in corso.
Cominciamo dal suo ultimo libro, Il dialogo degli amanti. Un romanzo erotico?
Sì. Pensi che alcune donne non riescono a leggerlo, eppure è la storia di un grande amore. Attraverso il dialogo tra i protagonisti narro un erotismo primitivo, interno, che va oltre l’esperienza di quello visivo e superficiale vissuto attraverso i media. Non pelle contro pelle, ma carne contro carne. Somiglia al senso di completezza della donna che ha dentro di sé il figlio. In Sakùntala – la protagonista femminile – c’è “la madre” che tiene il suo amato dentro le viscere, e in Rogan- l’uomo- c’è il desiderio di entrare dentro quella carne. Lui vuole diventare figlio. Un’unione perfetta, totale, primordiale.
Perché ha scelto questi nomi?
Rogan è solo un nome moderno. Sakùntala invece è un nome indiano che rappresenta la prediletta, la figlia degli dei, un’eroina. In questo libro c’è una grande adorazione della donna, eppure qualcuno mi ha definito maschilista.
Perché ?
C’è un momento in cui lei per amore dice che farebbe tutto ciò che le donne hanno sempre fatto, come stirare, pulire, cucinare. Si sente intera nel riassumere in sé non solo la sua esistenza, ma anche quella delle donne del passato.
Ma è il frutto di una scelta, quindi il maschilismo non c’entra.
Infatti. Lei ha avuto molti uomini, ha lottato politicamente, ha amato le femmine. Un’ avventuriera che a un certo punto sceglie di dedicarsi totalmente al suo uomo per un piacere d’amore.
Come si alimenta questo amore?
Attraverso la capacità di dire sempre la verità. Solo così l’amore si rinnova continuamente. E il loro è trionfale e positivo, nonostante il mondo fuori non lo sia affatto.
Ha scelto un contesto esterno dominato dal potere, dalla lotta, dalla genetica. Qual è il messaggio?
Se prosegue l’uso indiscriminato delle scienze, l’uso maldestro, grossolano, brutale della genetica, alteriamo la nostra specie e il rischio più grave è l’irreversibilità: quando lei ha messo un gene in un essere umano non può sapere come si comporterà quel gene nei figli, nei nipoti, e in tutte le future generazioni.
A proposito di figli, nel libro si parla anche di droga.
Mi fa effetto che la gente si droghi. Le pasticche, la cocaina, i farmaci, sostituiscono le emozioni con una grande ubriacatura. Credi di avere fatto esplodere il massimo dei sentimenti e invece hai perso te stesso. Lo sballo è incoscienza, fa sentire onnipotenti rispetto al fatto che siamo dei poveracci in balìa del mondo. Bisogna essere consapevoli della fragilità umana per poter salvare le cose preziose che abbiamo, come l’amore.
L’amore da proteggere e che protegge?
Due amanti quando stanno insieme sono come in una bolla.
Com’è il mondo fuori?
Ci sono le Tribù. Gruppi di potere che hanno l’unico scopo di aumentare quel potere. Caste, clan, gruppi chiusi, come quello degli sportivi, quello delle massonerie, quello dei magistrati – per essere attuale – e tanti altri . Se entri vieni stritolato, se stai fuori vieni escluso.
Cosa pensa di questo momento politico?
Mi fa letteralmente schifo! Una cosa in particolare mi fa orrore: “il primato della politica”. Un’affermazione patologica. La politica non può avere primato, la politica è utile! Un paese che ha quest’ idea è malato.
Che cos’è il primato della politica?
È un’affermazione di origine marxista secondo cui tutti i criteri morali ed etici vanno subordinati all’utile politico: vero, bene, giusto, è tutto ciò che serve al partito, qualunque cosa doni beneficio ad esso è lecita, anche la menzogna, l’inganno,il tradimento, la tortura. Quest’ idea è stata ripudiata nella democrazia, ma sotto sotto è rimasta viva . Quando uno ha una notizia che può far bene all’avversario non la dice, ma quando la notizia può ferire la dice subito.
Attraverso i media?
Si, un balletto in cui si sentono tali cretinate! E’ vero che ogni persona ha diritto di parola, ma quando parlano cento scemi quel poco che sapevi lo perdi. In questi calderoni televisivi poi io mi trovo a disagio, perché chi parla mente.
Tutti?
Sì. Come mentono la pubblica accusa e la difesa in un processo, però qui poi c’è la giuria che alla fine dovrebbe portare equilibrio.
Ma deve essere super partes. La magistratura oggi lo è?
Andrebbe separata la magistratura giudicante da quella accusante. È elementare! Per avere un giudizio sopra le parti la giuria deve essere indipendente da accusa e da difesa.È la condizione minima.
E l’immunità parlamentare è necessaria?
In “Massa e potere” Elias Canetti dice che la base elementare della democrazia è l’immunità dei consociati. Chi siede nel parlamento e fa lotta politica deve avere la certezza di non poter essere oggetto di persecuzioni da parte dell’altro. Deve essere sicuro che una parte politica non ti possa espellere in nessun modo e con nessun mezzo. Se manca questo non c’è la precondizione della democrazia. Una condizione elementare che è venuta meno in Italia.
Negli altri paesi c’è?
Sì. Una condizione prima.
Com’è il clima politico in Italia?
C’è odio, si trascina da tempo un tipo di lotta politica amico-nemico. Prima il comunismo del dopo guerra poi tangentopoli hanno diviso le famiglie, e manca l’elite culturale autorevole di un tempo che, a prescindere dai colori dei governi, aveva autorevolezza a prescindere.
Tutto nero allora?
Ogni epoca è terrificante, detto questo, c’è un sacco di gente pulita, capace e bisogna fare in modo che emerga. Abbiamo bisogno di una generazione nuova. In un momento delicato della nostra storia Freud disse a Einstein che nella natura umana c’è una violenza originaria ineliminabile, però Eros – inteso come positività- alla fine prevale sempre sul suo immortale avversario, Thanatos. Servono speranza e ottimismo, quando le cose vanno male dobbiamo fare uno sforzo per essere pronti a combattere, a resistere.
L’Ottimismo e la Speranza sono titoli di due suoi libri, ne cito un terzo “ Abbiate coraggio” . E’ il caso di dirlo?
Sì. Non ci si deve arrendere mai!

@bbenedettelli

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Barbara Benedettelli

Barbara Benedettelli è saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.

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