“Qualunque cosa facciamo, la dismisura serberà sempre il suo posto entro il cuore dell’uomo, nel luogo della solitudine. Tutti portiamo in noi il nostro ergastolo, i nostri delitti e le nostre devastazioni. Ma il nostro compito non è quello di scatenarli attraverso il mondo; sta nel combatterli in noi e negli altri.”
“[L]’assassino nella maggior parte dei casi, si sente innocente quando uccide. Ogni criminale assolve se stesso prima della sentenza. Si considera, se non nel suo diritto, almeno giustificato dalle circostanze. Non pensa, né prevede, o, se pensa, è per prevedere che sarà giustificato totalmente o in parte. Come potrebbe temere quello che ritiene totalmente improbabile? […] Bisognerebbe dunque che la legge, per essere intimidatoria, non lasciasse via di scampo all’omicida, che fosse per principio implacabile e che soprattutto, non ammettesse nessuna circostanza attenuante […].”