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Di quei 98 MILIARDI (lo scrivo maiuscolo perché sia chiaro che non sono milioni) ne abbiamo recuperati 2,5 in primo grado.
Gli altri 96, che potrebbero impedire i tagli al welfaire, che potrebbero diminuire i costi del lavoro e creare occupazione, che potrebbero essere dati al volontariato per sostenerlo nella fondamentale opera sociale, che potrebbero evitare tagli lineari alla sanità, che potrebbero permettere incentivi per gli insegnanti.
Potrebbero andare all’università per abbassare le rette e alla ricerca delle energie alternative. Potrebbero impedire i tagli alle forze dell’ordine e quindi alla sicurezza dei cittadini; avrebbero potuto impedire di portare l’IVA al 21% e il rialzo che arriverà.
Quei NOVANTASEI MILIARDI DI EURO mancati potrebbero perfino abbassare parte del nostro debito pubblico.
Il governo parla di rigore, chiede ai cittadini lacrime e sangue, taglia da una parte – quella essenziale per la persona – e aumenta dall’altra i costi della vita, rendendoci tutti più poveri: insomma tutti uguali nella povertà, niente più classi intermedie. Situazione che mi ricorda regimi che spero non tornino mai.
Prima del 2002 le slot machine (o videopoker) erano illegali e facevano gola alla criminalità organizzata, che se l’è vista brutta quando lo Stato ha giustamente deciso di regolarizzare il settore.
Lo ha fatto obbligando i gestori a collegare ogni macchina al sistema telematico di controllo della Sogei, società di Information and Communication Technology del Ministero dell’Economia e delle Finanze. In questo modo non può sfuggire nessuna giocata al controllo e l’entrata delle tasse è garantita. Ma a quanto pare le società non hanno provveduto.
Di chi è la colpa? Questo è uno dei temi del procedimento a loro carico. Di certo il mancato allacciamento ha permesso di risparmiare, e molto, sulle tasse. Possiamo chiamarla evasione fiscale?
Le società concessionarie si erano impegnate perché tutto funzionasse a puntino ed è per questo che parte cospicua della sanzione, oltre ai sospetti di evasione, è costituita da quelle che vengono definite “inadempienze contrattuali”. Che prevedevano, nero su bianco, penali severissime. «Fare un contratto con lo Stato è una cosa seria o no?», si chiede il pm.
La risposta è ancora appesa in aria. Così come la decisione finale sui 98 MILIARDI.
C’è poi il caso del colonnello Umberto Rapetto, per anni comandante del Nucleo speciale frodi telematiche, “dimessosi” recentemente, che ha suscitato non poche perplessità soprattutto nel mondo di internet. Ci sarà un fondo di verità in quanto sostiene la rete?
Quei 98 MILIARDI equivalgono a una multa complessiva che diverse concessionarie di slot machine dovrebbero pagare allo Stato e che nel processo della Corte dei Conti diventano 2,5. Oltre il 90% di sconto.
Rigore? Lacrime e sangue? Moralità? Legalità? Guerra aperta all’evasione o al pensionato al quale l’INPS per suo errore magari, ha dato 10 euro in più con cui ci si è comprato un filetto?
Le società sono: Atlantis World Giocolegale limited, Snai spa, Sisal spa, Gmatica srl, Cogetech spa, Gamenet spa, Lottomatica Videolot Rete spa, Cirsa Italia srl, H.b.G. Srl e Codere spa che avrebbero:
“cagionato l’inefficace funzionamento del servizio pubblico, nonché causato lo sperpero delle molteplici risorse finanziarie pubbliche impiegate, nella prevenzione e nel contrasto del gioco illegale; per il mancato avviamento della rete telematica; per il mancato completamento dell’attivazione della rete; per il mancato inserimento in rete di molti apparecchi installati; per il mancato rispetto dei livelli di servizio”.
Guerra aperta all’evasione allora, o al pensionato al quale l’INPS per suo errore magari, ha dato 10 euro in più con cui ci si è comprato un filetto?
La guerra all’evasione deve essere in primis una guerra di fermezza, di certezza della pena, anche lì, di annullamento degli sconti fiscali che anche culturalmente permettono i perpetrarsi di comportamenti illegali.
É per di più il gioco d’azzardo, anche se “legale”, può provocare in alcune persone una dipendenza pari alla peggiore delle droghe.
La fermezza, la severità, la forza della legge deve dunque essere perfino maggiore in questo caso. Invece no. Eppure 96 MILIARDI DI EURO adesso potrebbero fare ripartire alla grande il paese.
Perché il Governo non punta i piedi ora, chiudendo il suo mandato restituendo agli italiano ciò che è stato tolto recuperare parte di quei soldi e cambiando leggi sempre meno leggi e sempre più consigli per gli acquisti?
Barbara Benedettelli
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Link riguardanti lo scandalo delle Slot
Barbara Benedettelli è saggista e giornalista pubblicista. Socio fondatore e Vicepresidente dell'Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, da anni è vicina ai familiari delle Vittime dei reati violenti. Attualmente è Assessore a Città di Parabiago (Mi) con delega a Polizia Locale, prevenzione stradale, Protezione Civile e cultura.
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